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Gestione crediti deteriorati nelle Utilities: approcci differenziati tra Big Player e PMI. Intervista a Marco Contini, Partner di La Scala Società Tra Avvocati

A pochi giorni dall’inizio del CvUtilityDay, l’evento organizzato da Credit Village in collaborazione con La Scala Società Tra Avvocati, dedicato ad esplorare il grande potenziale del mercato Utility e che vedrà la partecipazione delle 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞, 𝐛𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞, 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐜𝐞𝐫, 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐭𝐢 e 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐢, abbiamo incontrato Marco Contini, Partner di La Scala Società Tra Avvocati, per parlare di alcune sfide chiave del mercato Utility.

Ritiene che nel contesto delle PMI del mercato Utilities ci sia un approccio differente rispetto ai Big Player del settore quanto all’utilizzo dei modelli di gestione dei crediti deteriorati o di situazioni patologiche?

Nella nostra esperienza quotidiana vediamo come le problematiche registrate da diverse Aziende del settore, siano essi reclami o contestazioni, oppure posizioni debitorie da recuperare o, ancora, contenziosi aventi ad oggetto aspetti legati al rapporto contrattuale con l’utente finale, siano le medesime a prescindere dagli aspetti dimensionali o dalle quote di mercato di specifico riferimento.

Sicuramente quello che cambia tra Big Player e PMI è l’approccio al modello di gestione di queste criticità: a farla da padrone non sono solamente le numeriche – che ovviamente hanno un peso specifico nella determinazione dei modelli da attuare – ma anche le diverse politiche interne di customer retention e di gestione efficiente di perfomance e incassi.

Si tratta di aspetti che mi piacerebbe poter far emergere nel corso del prossimo CvUtilityDay del 1° ottobre.

Dal suo punto di osservazione, come cambia l’approccio legale nella gestione del credito deteriorato quando si parla di modelli tailor made rispetto a quelli massivi, soprattutto nel caso di utilities idriche che presentano peculiarità operative e regolatorie?

Le specificità che caratterizzano il settore idrico si riverberano anche sulle modalità di gestione di aspetti patologici legati alle azioni di recupero dei canoni non corrisposti o attività quali la limitazione, sospensione o interruzione coattiva della fornitura.

In caso di numeriche che ne giustifichino la sostenibilità, è possibile avvalersi di modelli che prevedano lavorazioni dei portafogli massive, o quantomeno seriali, ad esempio per le fasi relative alla costituzione in mora degli utenti del servizio morosi – ai sensi del codice REMSI – o per la fase giudiziale (deposito di ricorsi monitori o notifica di ingiunzioni fiscali di pagamento, qualora ne ricorrano i requisiti per il loro utilizzo).

Diversamente, problematiche aventi ad oggetto fattispecie particolarmente delicate (si pensi ad utenti domestici non disalimentabili, categorie fragili o esigenze di recupero verso soggetti che forniscono servizi di pubblica utilità) dovranno, a mio avviso, beneficiare di una gestione one-to-one con criteri predeterminati ad hoc secondo le logiche e nel rispetto della normativa di settore.

Vuoi saperne di più?

Non mancare al CvUtilityDay che si terrà il prossimo 1° ottobre in Borsa Italiana a Milano!

Per maggiori dettagli sull’appuntamento e per partecipare visita la pagina https://cvutilityday.events/

 

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