Nell’esperienza di CRIF al fianco dei player finanziari, dati di qualità, analytics e tecnologie AI-based sono le leve chiave per potenziare la gestione del credito.
Il panorama del credito in Italia si trova di fronte a dinamiche complesse che richiedono un’attenta valutazione e strategie proattive da parte dei player finanziari. Focalizzando l’attenzione sulle imprese, se da un lato i tassi di default si sono mantenuti su livelli inferiori a quelli pre-pandemici, dall’altro emergono segnali di un’inversione di tendenza. A complicare ulteriormente il quadro, il contesto geopolitico globale rimane fortemente incerto, con guerre e dazi che continuano a influenzare la stabilità economica.
Il trend dei tassi di default delle imprese: un rialzo sotto la lente
A fine 2024, secondo l’Osservatorio CRIF, il mercato ha registrato tassi di default in rialzo di 0,20 p.p. per le ditte individuali (al 2,63%), di 0,15 p.p. per le società di persone (all’1,75%) e, più significativamente, di 0,28 p.p. per le società di capitali (al 2,74%) rispetto a giugno 2024.
Le società di capitali, tipicamente trainanti sia sul fronte delle erogazioni che della qualità del credito, rappresentano un osservato speciale in questo scenario. Le previsioni di CRIF Ratings indicano che i loro tassi di default dovrebbero salire e attestarsi intorno al 3,4% nel 2025, con un ulteriore incremento fino al 3,9% entro la fine del 2026. In uno scenario avverso, caratterizzato da un’intensificazione delle tensioni geopolitiche e commerciali globali, tale dato potrebbe avvicinarsi al 4,6% nel 2026. I settori più vulnerabili rimarrebbero quelli già afflitti da difficoltà strutturali o particolarmente esposti alle dinamiche internazionali, molti dei quali già operano con margini sotto pressione: l’automotive, il commercio, il tessile e l’alimentare.
Le sfide cruciali per la redditività degli operatori del credito
Per mantenere la redditività in questo contesto mutevole, i player finanziari devono prepararsi ad affrontare tre sfide principali:
1. Riduzione dei costi operativi: generare benefici attraverso l’ottimizzazione dei processi e la riduzione delle spese operative.
2. Tecnologia e innovazione: l’AI sta rivoluzionando i processi e prodotti bancari, con la concorrenza di operatori non tradizionali che spingono le banche a investire in soluzioni evolute.
3. Il gap creditizio per le micro e piccole imprese: nonostante la loro importanza (contribuiscono al 30% del PIL), le micro e piccole imprese vedono un calo continuo dei crediti bancari dal 2010, un problema significativo per l’intero sistema economico.
I primi due aspetti sono strettamente interconnessi: la ricerca di maggiore efficienza e la riduzione dei costi passano inevitabilmente attraverso la semplificazione dei processi ad alto impatto umano e l’adozione di approcci tecnologicamente avanzati.
Le leve chiave per potenziare la gestione del credito
La chiave di volta per competere con successo in questo nuovo scenario finanziario risiede nel lavorare simultaneamente su qualità e quantità/velocità, superando i tradizionali trade-off. Mettendo a disposizione un mix di asset distintivo, che si sintetizza nei “CRIF Metadati”, CRIF supporta i player nel potenziare i processi decisionali e operativi nella gestione del rischio e del credito. In particolare, le leve principali sono:
• Dati e analytics: CRIF si avvale di un patrimonio informativo unico sul mercato, per la costruzione di analytics che consentono di ottimizzare i processi di valutazione così come l’analisi e la segmentazione del portafoglio per la definizione di strategie ottimali.
• Trasformazione digitale: le ultime tecnologie guidano la modernizzazione delle piattaforme di credit management, con un focus sull’automazione e soluzioni tecnologiche per processi massivi, ma mirati.
• Integrazione dell’Intelligenza Artificiale: CRIF è pioniere nell’adozione dell’AI, inclusa quella Generativa, nelle soluzioni e nei processi operativi, bancari e creditizi.
Nell’esperienza di CRIF sul campo, sia al fianco di primari player sul mercato che nei propri processi interni, emerge come determinante la capacità di valorizzare tutti i dati, strutturati e destrutturati, e gli analytics andando oltre le sole informazioni interne “legacy”.
Su dati di qualità è poi fondamentale integrare tecnologie e soluzioni, comprese quelle basate su GenAI, implementate attraverso una conoscenza approfondita dei processi creditizi e bancari. Il tutto adottando costantemente una prospettiva orientata al cliente, abilitata da insight completi.
CRIBIS Credit Management, società del gruppo CRIF specializzata nella gestione del credito, adotta un modello evoluto che integra l’intelligenza artificiale in ogni fase del processo di recupero crediti. Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate come l’analisi predittiva, è possibile anticipare il comportamento dei debitori, mentre la segmentazione intelligente della clientela consente di sviluppare strategie personalizzate e più efficaci. L’automazione delle attività operative, inoltre, migliora l’efficienza complessiva, riduce i tempi di intervento e consente un utilizzo più mirato delle risorse. Ne risulta un sistema di gestione del credito più agile, proattivo e orientato al raggiungimento di performance elevate.
Il settore del credit management si trova di fronte a sfide significative ma anche a opportunità uniche. L’adozione di tecnologie avanzate per una gestione efficace di dati affidabili e di qualità sarà un pilastro su cui costruire un futuro finanziario solido e prospero per il nostro Paese.
Articolo pubbliredazionale
Nell’esperienza di CRIF al fianco dei player finanziari, dati di qualità, analytics e tecnologie AI-based sono le leve chiave per potenziare la gestione del credito.
Il panorama del credito in Italia si trova di fronte a dinamiche complesse che richiedono un’attenta valutazione e strategie proattive da parte dei player finanziari. Focalizzando l’attenzione sulle imprese, se da un lato i tassi di default si sono mantenuti su livelli inferiori a quelli pre-pandemici, dall’altro emergono segnali di un’inversione di tendenza. A complicare ulteriormente il quadro, il contesto geopolitico globale rimane fortemente incerto, con guerre e dazi che continuano a influenzare la stabilità economica.
Il trend dei tassi di default delle imprese: un rialzo sotto la lente
A fine 2024, secondo l’Osservatorio CRIF, il mercato ha registrato tassi di default in rialzo di 0,20 p.p. per le ditte individuali (al 2,63%), di 0,15 p.p. per le società di persone (all’1,75%) e, più significativamente, di 0,28 p.p. per le società di capitali (al 2,74%) rispetto a giugno 2024.
Le società di capitali, tipicamente trainanti sia sul fronte delle erogazioni che della qualità del credito, rappresentano un osservato speciale in questo scenario. Le previsioni di CRIF Ratings indicano che i loro tassi di default dovrebbero salire e attestarsi intorno al 3,4% nel 2025, con un ulteriore incremento fino al 3,9% entro la fine del 2026. In uno scenario avverso, caratterizzato da un’intensificazione delle tensioni geopolitiche e commerciali globali, tale dato potrebbe avvicinarsi al 4,6% nel 2026. I settori più vulnerabili rimarrebbero quelli già afflitti da difficoltà strutturali o particolarmente esposti alle dinamiche internazionali, molti dei quali già operano con margini sotto pressione: l’automotive, il commercio, il tessile e l’alimentare.
Le sfide cruciali per la redditività degli operatori del credito
Per mantenere la redditività in questo contesto mutevole, i player finanziari devono prepararsi ad affrontare tre sfide principali:
1. Riduzione dei costi operativi: generare benefici attraverso l’ottimizzazione dei processi e la riduzione delle spese operative.
2. Tecnologia e innovazione: l’AI sta rivoluzionando i processi e prodotti bancari, con la concorrenza di operatori non tradizionali che spingono le banche a investire in soluzioni evolute.
3. Il gap creditizio per le micro e piccole imprese: nonostante la loro importanza (contribuiscono al 30% del PIL), le micro e piccole imprese vedono un calo continuo dei crediti bancari dal 2010, un problema significativo per l’intero sistema economico.
I primi due aspetti sono strettamente interconnessi: la ricerca di maggiore efficienza e la riduzione dei costi passano inevitabilmente attraverso la semplificazione dei processi ad alto impatto umano e l’adozione di approcci tecnologicamente avanzati.
Le leve chiave per potenziare la gestione del credito
La chiave di volta per competere con successo in questo nuovo scenario finanziario risiede nel lavorare simultaneamente su qualità e quantità/velocità, superando i tradizionali trade-off. Mettendo a disposizione un mix di asset distintivo, che si sintetizza nei “CRIF Metadati”, CRIF supporta i player nel potenziare i processi decisionali e operativi nella gestione del rischio e del credito. In particolare, le leve principali sono:
• Dati e analytics: CRIF si avvale di un patrimonio informativo unico sul mercato, per la costruzione di analytics che consentono di ottimizzare i processi di valutazione così come l’analisi e la segmentazione del portafoglio per la definizione di strategie ottimali.
• Trasformazione digitale: le ultime tecnologie guidano la modernizzazione delle piattaforme di credit management, con un focus sull’automazione e soluzioni tecnologiche per processi massivi, ma mirati.
• Integrazione dell’Intelligenza Artificiale: CRIF è pioniere nell’adozione dell’AI, inclusa quella Generativa, nelle soluzioni e nei processi operativi, bancari e creditizi.
Nell’esperienza di CRIF sul campo, sia al fianco di primari player sul mercato che nei propri processi interni, emerge come determinante la capacità di valorizzare tutti i dati, strutturati e destrutturati, e gli analytics andando oltre le sole informazioni interne “legacy”.
Su dati di qualità è poi fondamentale integrare tecnologie e soluzioni, comprese quelle basate su GenAI, implementate attraverso una conoscenza approfondita dei processi creditizi e bancari. Il tutto adottando costantemente una prospettiva orientata al cliente, abilitata da insight completi.
CRIBIS Credit Management, società del gruppo CRIF specializzata nella gestione del credito, adotta un modello evoluto che integra l’intelligenza artificiale in ogni fase del processo di recupero crediti. Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate come l’analisi predittiva, è possibile anticipare il comportamento dei debitori, mentre la segmentazione intelligente della clientela consente di sviluppare strategie personalizzate e più efficaci. L’automazione delle attività operative, inoltre, migliora l’efficienza complessiva, riduce i tempi di intervento e consente un utilizzo più mirato delle risorse. Ne risulta un sistema di gestione del credito più agile, proattivo e orientato al raggiungimento di performance elevate.
Il settore del credit management si trova di fronte a sfide significative ma anche a opportunità uniche. L’adozione di tecnologie avanzate per una gestione efficace di dati affidabili e di qualità sarà un pilastro su cui costruire un futuro finanziario solido e prospero per il nostro Paese.
Articolo pubbliredazionale