Decimo mese consecutivo di crescita per i prestiti a famiglie e imprese, che ad ottobre segnano un +1,5% su base annua, confermando il trend positivo rilevato dall’ultimo rapporto mensile dell’Abi. Nel dettaglio, i finanziamenti alle famiglie accelerano (+2,2% a settembre), mentre quelli alle imprese proseguono il recupero (+1,2%), sostenendo una dinamica che si consolida mese dopo mese.
Sul fronte della raccolta, il sistema bancario mostra segnali altrettanto robusti: la raccolta indiretta aumenta di 90,7 miliardi tra settembre 2024 e settembre 2025, mentre la raccolta diretta cresce del 3,3% grazie soprattutto ai depositi (+2,8% annuo) e alla forte spinta delle obbligazioni, in aumento del 6,9%.
Permane un contesto di tassi in lieve rialzo ma stabilizzati rispetto ai picchi del 2023: i nuovi mutui si attestano al 3,30%, i finanziamenti alle imprese al 3,56%, mentre il tasso sui nuovi depositi vincolati raggiunge il 2,10%, sopra la media dell’area euro.
Buone notizie anche sul fronte della qualità del credito: i crediti deteriorati netti scendono a 29,4 miliardi, in calo rispetto ai trimestri precedenti e lontanissimi dal picco del 2015, con un’incidenza dell’1,41% sul totale impieghi.
Decimo mese consecutivo di crescita per i prestiti a famiglie e imprese, che ad ottobre segnano un +1,5% su base annua, confermando il trend positivo rilevato dall’ultimo rapporto mensile dell’Abi. Nel dettaglio, i finanziamenti alle famiglie accelerano (+2,2% a settembre), mentre quelli alle imprese proseguono il recupero (+1,2%), sostenendo una dinamica che si consolida mese dopo mese.
Sul fronte della raccolta, il sistema bancario mostra segnali altrettanto robusti: la raccolta indiretta aumenta di 90,7 miliardi tra settembre 2024 e settembre 2025, mentre la raccolta diretta cresce del 3,3% grazie soprattutto ai depositi (+2,8% annuo) e alla forte spinta delle obbligazioni, in aumento del 6,9%.
Permane un contesto di tassi in lieve rialzo ma stabilizzati rispetto ai picchi del 2023: i nuovi mutui si attestano al 3,30%, i finanziamenti alle imprese al 3,56%, mentre il tasso sui nuovi depositi vincolati raggiunge il 2,10%, sopra la media dell’area euro.
Buone notizie anche sul fronte della qualità del credito: i crediti deteriorati netti scendono a 29,4 miliardi, in calo rispetto ai trimestri precedenti e lontanissimi dal picco del 2015, con un’incidenza dell’1,41% sul totale impieghi.