Nei primi nove mesi del 2025 le aste immobiliari sono in calo dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
A dirlo è l’Osservatorio Berry Brick, che ha contato 80.416 immobili finiti all’asta da gennaio a settembre. Numeri in discesa rispetto ai 90.345 registrati nel 2024, ma con un segnale positivo nel terzo trimestre in cui le aste sono salite del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
La base d’asta media è stabile, a 168.483 euro (-0,3% su base annua), per un ammontare totale che supera i 13,5 miliardi di euro. Nel dettaglio dell’ultimo trimestre si nota un lieve calo della media di base d’asta a 162.436 euro (-3,1%), ma un aumento del volume complessivo, che arriva a 3,6 miliardi di euro (+1,9%).
La Lombardia si conferma prima per numero di aste, che da sola cuba il 12,3% del totale nazionale, anche se le Marche (+66,5%) e la Sicilia (+23,2%) nel terzo trimestre hanno registrato le crescite più forti.
Il residenziale resta il segmento più rappresentato: circa il 54% delle aste nei primi nove mesi dell’anno, leggermente meno nel trimestre appena chiuso (53,6%).
Intanto, le aste telematiche asincrone continuano a farsi strada, tanto da rappresentare ormai quasi la metà del totale (45%): un segno chiaro della trasformazione digitale in atto.
Nei primi nove mesi del 2025 le aste immobiliari sono in calo dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
A dirlo è l’Osservatorio Berry Brick, che ha contato 80.416 immobili finiti all’asta da gennaio a settembre. Numeri in discesa rispetto ai 90.345 registrati nel 2024, ma con un segnale positivo nel terzo trimestre in cui le aste sono salite del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
La base d’asta media è stabile, a 168.483 euro (-0,3% su base annua), per un ammontare totale che supera i 13,5 miliardi di euro. Nel dettaglio dell’ultimo trimestre si nota un lieve calo della media di base d’asta a 162.436 euro (-3,1%), ma un aumento del volume complessivo, che arriva a 3,6 miliardi di euro (+1,9%).
La Lombardia si conferma prima per numero di aste, che da sola cuba il 12,3% del totale nazionale, anche se le Marche (+66,5%) e la Sicilia (+23,2%) nel terzo trimestre hanno registrato le crescite più forti.
Il residenziale resta il segmento più rappresentato: circa il 54% delle aste nei primi nove mesi dell’anno, leggermente meno nel trimestre appena chiuso (53,6%).
Intanto, le aste telematiche asincrone continuano a farsi strada, tanto da rappresentare ormai quasi la metà del totale (45%): un segno chiaro della trasformazione digitale in atto.