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101ª Giornata del Risparmio: sacrificio, fiducia e cultura finanziaria per l’Italia che risparmia

101ª Giornata del Risparmio: sacrificio, fiducia e cultura finanziaria per l’Italia che risparmia

Il risparmio? Un sacrificio, ma anche la base per costruire inclusione sociale.
È quanto emerge dalla 25ª edizione dell’indagine annuale Acri, realizzata da Ipsos tra il 22 settembre e il 6 ottobre 2025, e presentata in occasione della 101ª Giornata del Risparmio, che si è svolta oggi.

Per gli italiani, il risparmio continua a rappresentare tranquillità e tutela, ma più che negli anni passati viene vissuto come una scelta di sacrificio. Secondo lo studio, nel 2025 il 41% delle famiglie italiane è riuscito a mettere qualcosa da parte, in calo rispetto al 46% del 2024, mentre due famiglie su tre dichiarano di non essere in grado di affrontare un imprevisto con serenità.
Un dato che si riflette sul piano psicologico: cresce l’ansia economica e si riduce la percezione di sicurezza di chi, negli anni scorsi, si sentiva parte della classe media. Ne consegue una maggiore attenzione alle spese quotidiane: a essere sacrificati sono soprattutto il tempo libero, il “fuori casa” e la cura di sé, con una crescente ricerca di offerte anche sui beni essenziali. Molte famiglie segnalano un peggioramento del proprio tenore di vita e un diffuso senso di insoddisfazione.

Il 77% degli intervistati considera il risparmio una forma di protezione individuale in un Paese storicamente poco assicurato contro gli imprevisti, mentre il 49% lo percepisce come strumento di inclusione sociale, capace di garantire indipendenza economica e pari opportunità.
Tre persone su quattro ritengono inoltre che il risparmio abbia anche un valore collettivo, contribuendo alla solidità del Paese e alla capacità di reagire alle crisi globali.
Tra le priorità individuate per promuovere un risparmio più inclusivo e accessibile, emergono incentivi fiscali, prodotti finanziari a basso costo ed educazione economica nelle scuole.

Liquidità ancora forte, investimenti prudenti

La liquidità resta la forma di risparmio preferita dagli italiani, percepita come la soluzione più sicura per affrontare le difficoltà quotidiane. Due italiani su tre mantengono i propri risparmi sul conto corrente, ma mostrano scarsa propensione all’investimento, preferendo strumenti percepiti come sicuri. Torna a crescere anche l’interesse per l’immobiliare, considerato un bene rifugio.
Parallelamente, si registra un diffuso senso di sfiducia verso il contesto esterno. Dalla ricerca emerge un calo della fiducia nei confronti dell’Europa, giudicata incapace di orientarsi nella giusta direzione. Non si tratta di un desiderio di uscita dall’Unione, ma di una sfiducia verso la capacità del progetto europeo di incidere concretamente sul benessere individuale. La fiducia nella moneta unica, in particolare, risulta in flessione costante dal 2021.

Il valore civico e sociale del risparmio

Nel messaggio inviato ad Acri, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato che «la Costituzione riconosce un alto valore civico al risparmio», sottolineando come esso risponda all’aspirazione delle famiglie di garantire crescita, sicurezza e protezione di fronte alle emergenze.
Il Presidente di Acri, Giovanni Azzone, ha definito il risparmio «una parte del ciclo che consente di agire sul benessere individuale e collettivo», richiamando la necessità di rendere più accessibile il credito, in particolare per le donne, e di rafforzare l’educazione finanziaria fin dalla scuola come strumento per ridurre le disuguaglianze e promuovere una cittadinanza economica consapevole.

Verso un risparmio “amico” della crescita

Per il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli, il risparmio rappresenta «un fattore indispensabile per la crescita e lo sviluppo». Serve, ha affermato, un risparmio amico e un fisco amico del risparmio, capace di sostenere famiglie e imprese in un contesto globale segnato da incertezze e nuovi equilibri economici.
Il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta ha ribadito l’impegno dell’Istituto nella promozione dell’educazione finanziaria nelle scuole, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, sottolineando come la conoscenza economica sia essenziale per formare cittadini consapevoli e rafforzare la solidità del sistema.
A chiudere la giornata, l’intervento del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha definito la tutela del risparmio «un elemento centrale nelle moderne economie di mercato». Il ministro ha ricordato che gran parte del risparmio nazionale è canalizzato attraverso il sistema bancario, oggi nelle migliori condizioni per sostenere l’economia, ma ha anche osservato come «l’andamento del credito rimanga debole». Da qui l’invito alle banche a tornare a dedicare il massimo delle energie alla loro missione originaria: raccogliere risparmio ed erogare credito.

 

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