Credito e consumatori Dalla Redazione Normativa e regolamentazione NPL e crediti deteriorati

Verso un mercato europeo del credito più armonizzato: la visione di ANGECO sulla SMD

Intervista a Carlos Ruiz Cabrera, Presidente di ANGECO

 

La Direttiva 2021/2167/UE è stata adottata per favorire un mercato secondario efficiente dei crediti deteriorati e armonizzare le regole per i servicer e i compratori di NPL a livello europeo. In che modo è stata recepita nel vostro ordinamento nazionale? Sono già operative norme attuative?

 C.R.C. La trasposizione della Direttiva (UE) 2021/2167 nell’ordinamento spagnolo è attualmente nella fase parlamentare. Un disegno di legge — il Proyecto de Ley de Administradores y Compradores de Créditos — è stato presentato dal governo ed è ora in discussione presso il Congresso dei Deputati. Il testo mira a regolamentare l’attività dei servicer e dei buyer in conformità con il quadro normativo europeo, ma il processo è ancora aperto a modifiche e perfezionamenti legislativi.

In Angeco stiamo svolgendo un ruolo attivo come principale interlocutore con il Ministero dell’Economia, i gruppi parlamentari e gli organismi di regolamentazione, affinché la versione finale della legge rispecchi le esigenze specifiche e il livello di maturità del settore del credit servicing in Spagna. Ciò include chiarire l’ambito di applicazione, evitare un’eccessiva regolamentazione e garantire certezza giuridica sia per i servicer che per i buyer.

Pertanto, sebbene la trasposizione sia formalmente iniziata, le norme attuative non sono ancora in vigore. La Spagna è ancora nel processo di definizione di un quadro normativo che sia in linea sia con la direttiva europea sia con le realtà del mercato nazionale.

Quali sono, secondo lei, i principali cambiamenti introdotti dalla nuova regolamentazione rispetto alla normativa precedente in materia di recupero crediti e compravendita di NPL? Quali aspetti avranno l’impatto maggiore sull’operatività delle società di recupero e dei debt buyer?

 C.R.C. Il nuovo regolamento introduce un regime armonizzato di autorizzazione per i servicer in tutta l’UE, standard comuni di condotta e regole più chiare riguardo ai ruoli dei buyer e dei servicer nel mercato secondario dei crediti deteriorati (NPL). In Spagna, ciò rappresenta un cambiamento significativo, poiché fino ad ora il settore ha operato in un contesto ampiamente non regolamentato, facendo affidamento su meccanismi di autoregolamentazione come il Codice Etico e di Condotta di Angeco.

Uno dei cambiamenti più rilevanti sarà l’obbligo, per i servicer, di ottenere un’autorizzazione specifica dalla Banca di Spagna, insieme ai requisiti di onorabilità e idoneità per gli azionisti che detengono partecipazioni significative. Questo introduce un nuovo livello di conformità che, se da un lato potrebbe essere positivo in termini di trasparenza e fiducia, dall’altro potrebbe comportare sfide operative — soprattutto per le imprese di piccole e medie dimensioni.

Un altro cambiamento chiave è il rafforzamento delle norme a tutela del consumatore. Sebbene la protezione delle persone vulnerabili sia fondamentale, il disegno di legge spagnolo rischia di introdurre una burocrazia superflua — come l’obbligo di notifiche cartacee — che potrebbe ostacolare la trasformazione digitale e l’efficienza del settore.

Angeco sta lavorando per garantire che la legge raggiunga un equilibrio equo: professionalizzare il settore e tutelare i consumatori senza creare rigidità che compromettano l’efficacia del recupero crediti o il funzionamento del mercato secondario degli NPL.

Ritiene che questa direttiva fosse realmente necessaria per il settore? A suo avviso può portare benefici concreti (ad es. maggiore trasparenza, concorrenza leale, efficienza del mercato) oppure potrebbe rivelarsi un boomerang, creando ostacoli operativi o normativi? Quali sono, se esistono, le principali criticità che il vostro mercato sta affrontando o teme di dover affrontare?

 C.R.C. Sì, riteniamo che la direttiva fosse necessaria. Un quadro europeo comune apporta certezza giuridica, favorisce le attività transfrontaliere e crea condizioni di concorrenza eque tra gli operatori. In questo senso, la direttiva rappresenta un’opportunità per rafforzare la trasparenza, la fiducia degli investitori e la professionalità in tutta l’Unione Europea.

Tuttavia, il modo in cui la direttiva viene recepita a livello nazionale è fondamentale. In Spagna, l’attuale disegno di legge contiene elementi che vanno oltre quanto richiesto dalla direttiva, introducendo oneri operativi che non si traducono necessariamente in un miglioramento per i consumatori. Ad esempio, l’imposizione di metodi di comunicazione cartacei tradizionali o obblighi di rendicontazione duplicati potrebbe rallentare l’innovazione e alterare la concorrenza a favore degli operatori di maggiori dimensioni.

La principale sfida che dobbiamo affrontare ora è garantire che la regolamentazione supporti — e non ostacoli — l’efficacia del recupero crediti, che rappresenta un anello essenziale del ciclo del credito. Angeco si sta impegnando per promuovere un quadro normativo che riconosca il valore economico e sociale del nostro settore, assicuri proporzionalità e consenta a gestori e acquirenti di operare con la necessaria flessibilità e tutela giuridica.

La Spagna dispone di un settore di credit servicing maturo e sofisticato, e la direttiva dovrebbe servire a rafforzarlo — non a limitarlo.

 

 

 

 

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