Arriva dal Tribunale di Roma un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La decisione riguarda il pagamento di un debito contratto da un ente locale in dissesto nei confronti di un privato, rimasto finora insoluto.
Si tratta di una pronuncia che potrebbe creare un precedente significativo, capace di incidere su molte delle azioni oggi pendenti contro enti in difficoltà economica.
Già lo scorso gennaio la Corte EDU (Corte europea dei diritti dell’uomo) di Strasburgo aveva attribuito la responsabilità allo Stato centrale per compensi non erogati, stabilendo che la mancata corresponsione costituisce una violazione del diritto di proprietà e del giusto processo.
Arriva dal Tribunale di Roma un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La decisione riguarda il pagamento di un debito contratto da un ente locale in dissesto nei confronti di un privato, rimasto finora insoluto.
Si tratta di una pronuncia che potrebbe creare un precedente significativo, capace di incidere su molte delle azioni oggi pendenti contro enti in difficoltà economica.
Già lo scorso gennaio la Corte EDU (Corte europea dei diritti dell’uomo) di Strasburgo aveva attribuito la responsabilità allo Stato centrale per compensi non erogati, stabilendo che la mancata corresponsione costituisce una violazione del diritto di proprietà e del giusto processo.