Sicuramente la transizione verso la nuova normativa europea sulle abitazioni green sta incidendo sul mercato immobiliare italiano, ma la scelta di valorizzare anche economicamente gli immobili sostenibili è ormai un trend sempre più evidente tra le famiglie. A rivelarlo è l’ultimo studio di CRIF Real Estate Services, che mette in luce un divario crescente tra case “green” e immobili “brown”, particolarmente marcato nel Nord Italia.
A giugno 2025, il prezzo medio degli immobili in classe A e B si conferma superiore di circa 500 euro/mq rispetto alle abitazioni di classe intermedia (C-E), mentre il gap con quelle meno performanti dal punto di vista energetico (F-G) raggiunge mediamente 700-800 euro/mq, arrivando fino a 1.000 euro/mq a Milano, dove il cosiddetto brown discount tocca il 34%.
Il confronto temporale dal 2021 al 2025 evidenzia inoltre come gli immobili sostenibili abbiano mantenuto il loro valore, con un incremento del 2%, mentre le abitazioni nelle classi peggiori hanno subito un deprezzamento del 4%. Stabili invece le classi intermedie, che pur mantenendo un certo equilibrio, mostrano divari sempre più ampi tra Nord e Sud e tra aree urbane centrali e periferiche.
Sicuramente la transizione verso la nuova normativa europea sulle abitazioni green sta incidendo sul mercato immobiliare italiano, ma la scelta di valorizzare anche economicamente gli immobili sostenibili è ormai un trend sempre più evidente tra le famiglie. A rivelarlo è l’ultimo studio di CRIF Real Estate Services, che mette in luce un divario crescente tra case “green” e immobili “brown”, particolarmente marcato nel Nord Italia.
A giugno 2025, il prezzo medio degli immobili in classe A e B si conferma superiore di circa 500 euro/mq rispetto alle abitazioni di classe intermedia (C-E), mentre il gap con quelle meno performanti dal punto di vista energetico (F-G) raggiunge mediamente 700-800 euro/mq, arrivando fino a 1.000 euro/mq a Milano, dove il cosiddetto brown discount tocca il 34%.
Il confronto temporale dal 2021 al 2025 evidenzia inoltre come gli immobili sostenibili abbiano mantenuto il loro valore, con un incremento del 2%, mentre le abitazioni nelle classi peggiori hanno subito un deprezzamento del 4%. Stabili invece le classi intermedie, che pur mantenendo un certo equilibrio, mostrano divari sempre più ampi tra Nord e Sud e tra aree urbane centrali e periferiche.