A dispetto delle aspettative di molti operatori del settore, il nuovo rapporto ABI mostra che a luglio 2025 i crediti deteriorati netti sono tornati a scendere. Al contrario, dopo mesi di riduzioni spinte dalle decisioni della BCE, i tassi sui mutui per l’acquisto di abitazioni segnano un’inversione di tendenza.
Due dati che offrono una chiara fotografia di un mercato in continua evoluzione, in cui monitorare i trend diventa fondamentale per non trovarsi impreparati.
A luglio i crediti deteriorati netti rappresentavano l’1,41% dei crediti totali, in calo rispetto all’1,48% di marzo. In valore assoluto, si sono attestati a 29,5 miliardi di euro, dai 30,2 miliardi di marzo 2025. Ben lontani dai livelli record del 2015, quando avevano toccato quota 196,3 miliardi.
“Se a livello europeo, come segnalato dalla BCE in un recente report, si è registrato un incremento degli NPE, il dato diffuso da ABI conferma quanto già evidenziato dall’Osservatorio Nazionale NPE Market di Credit Village – commenta Roberto Sergio, Direttore dell’Osservatorio – i crediti deteriorati nel nostro paese sono sotto controllo e non vi sono, almeno nel breve periodo, segnali concreti che possano far presagire un aumento degli NPE in Italia. Dopo gli anni critici in cui si erano accumulati ingenti stock di crediti deteriorati, minando la stabilità finanziaria ed economica del Paese, il sistema bancario e finanziario italiano ha intrapreso un profondo percorso di risanamento e trasformazione. Oggi rappresenta un modello di riferimento per gli altri Paesi, sia nella prevenzione sia nella gestione dei crediti anomali. Questo approccio strutturato e proattivo ha consentito di costruire un elevato livello di resilienza, fondamentale per affrontare con maggiore solidità eventuali shock macroeconomici e fenomeni imprevisti, garantendo al contempo continuità e sostegno al tessuto produttivo.”
Per quanto riguarda i mutui sulle abitazioni, la dinamica degli ultimi mesi aveva alimentato ottimismo, con tassi scesi dal 4,42% di dicembre 2023 al 3,20% di giugno 2025. A luglio, però, si registra una nuova risalita al 3,31%, un livello che potrebbe nuovamente raffreddare il mercato immobiliare dopo la rinnovata fiducia emersa in primavera.
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A dispetto delle aspettative di molti operatori del settore, il nuovo rapporto ABI mostra che a luglio 2025 i crediti deteriorati netti sono tornati a scendere. Al contrario, dopo mesi di riduzioni spinte dalle decisioni della BCE, i tassi sui mutui per l’acquisto di abitazioni segnano un’inversione di tendenza.
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A luglio i crediti deteriorati netti rappresentavano l’1,41% dei crediti totali, in calo rispetto all’1,48% di marzo. In valore assoluto, si sono attestati a 29,5 miliardi di euro, dai 30,2 miliardi di marzo 2025. Ben lontani dai livelli record del 2015, quando avevano toccato quota 196,3 miliardi.
“Se a livello europeo, come segnalato dalla BCE in un recente report, si è registrato un incremento degli NPE, il dato diffuso da ABI conferma quanto già evidenziato dall’Osservatorio Nazionale NPE Market di Credit Village – commenta Roberto Sergio, Direttore dell’Osservatorio – i crediti deteriorati nel nostro paese sono sotto controllo e non vi sono, almeno nel breve periodo, segnali concreti che possano far presagire un aumento degli NPE in Italia. Dopo gli anni critici in cui si erano accumulati ingenti stock di crediti deteriorati, minando la stabilità finanziaria ed economica del Paese, il sistema bancario e finanziario italiano ha intrapreso un profondo percorso di risanamento e trasformazione. Oggi rappresenta un modello di riferimento per gli altri Paesi, sia nella prevenzione sia nella gestione dei crediti anomali. Questo approccio strutturato e proattivo ha consentito di costruire un elevato livello di resilienza, fondamentale per affrontare con maggiore solidità eventuali shock macroeconomici e fenomeni imprevisti, garantendo al contempo continuità e sostegno al tessuto produttivo.”
Per quanto riguarda i mutui sulle abitazioni, la dinamica degli ultimi mesi aveva alimentato ottimismo, con tassi scesi dal 4,42% di dicembre 2023 al 3,20% di giugno 2025. A luglio, però, si registra una nuova risalita al 3,31%, un livello che potrebbe nuovamente raffreddare il mercato immobiliare dopo la rinnovata fiducia emersa in primavera.
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