Credito e consumatori Dalla Redazione NPL e crediti deteriorati

Allarme educazione finanziaria: l’Italia non passa l’esame

Allarme educazione finanziaria: l’Italia non passa l’esame

Che fossimo un Paese con tanta strada da fare sul fronte dell’educazione finanziaria non era una novità. Ma ritrovarci praticamente in fondo alla classifica mondiale, 36esimi su 39 Paesi analizzati, è un altro discorso.

A rivelarlo è l’indagine condotta da Bravo, fintech attiva nella gestione del debito, basata sui dati OCSE/INFE 2023: in Italia, solo il 16,6% degli adulti raggiunge un livello minimo accettabile di alfabetizzazione finanziaria. Più di 8 italiani su 10 non conoscono i meccanismi fondamentali legati agli interessi sui prestiti, esponendosi così a rischi concreti di sovraindebitamento.

Ancora una volta a farne le spese sono le donne italiane, che scontano un doppio svantaggio: rispetto agli uomini italiani e rispetto alle donne degli altri Paesi europei. In classifica siamo 38esimi su 41, davanti solo a Romania, Cambogia e Yemen. Un dato che riflette una realtà in cui spesso le donne restano ai margini della gestione economica familiare.

Ma non va meglio ai giovani tra i 18 e i 29 anni, che si piazzano penultimi su 39 Paesi a livello globale, con risultati paragonabili a quelli delle economie in via di sviluppo. Nemmeno una maggiore diffusione dell’istruzione superiore riesce a proteggerli: i laureati italiani, infatti, si fermano al 33° posto, dietro a Paesi con economie meno sviluppate ma risultati migliori nella formazione finanziaria come Thailandia, Ungheria e Uruguay.

Anche sul fronte dei comportamenti finanziari concreti la situazione non migliora: solo il 35,1% degli italiani dimostra comportamenti virtuosi nella gestione del denaro (contro il 77,5% dei tedeschi), piazzandoci 32esimi su 39. E a rendere ancora più chiaro il quadro, c’è un altro dato: solo il 17,2% degli italiani capisce davvero come funzionano gli interessi sui prestiti, penultimi in Europa.

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