Al Festival dell’Economia di Trento, Antonio Patuelli, presidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), ha lanciato un avvertimento sulla possibilità di un nuovo aumento dei crediti deteriorati. Secondo il banchiere, i tassi d’interesse ancora bassi rendono il credito più rischioso, e senza una linea economica stabile, sia in Europa che negli Stati Uniti, il rischio che crescano i prestiti non rimborsati è concreto.
«Le banche non hanno poteri magici. Con questi tassi bassi, prestare è un’attività ad alto rischio», ha dichiarato. «E senza stabilità economica e politica su entrambe le sponde dell’Atlantico, il pericolo di vedere salire i crediti problematici è reale».
Nonostante lo scenario complesso, Patuelli ha riconosciuto che il sistema bancario italiano si sta muovendo nella giusta direzione. Ha definito le fusioni in corso tra istituti come un segnale di maturità e un passo avanti per il settore. «Il consolidamento bancario in Italia è partito da tempo, e a livello europeo è uno dei più avanzati», ha sottolineato.
Pur senza entrare nel merito delle singole operazioni, Patuelli ha ribadito l’importanza di un approccio strategico su scala europea. «Il vero obiettivo – ha spiegato – è far crescere le banche che hanno già una dimensione europea, così da renderle più competitive a livello globale. Non possiamo continuare a restare indietro rispetto ai colossi americani e asiatici. È una questione di visione e di futuro. Le fusioni italiane, in questo quadro, fanno parte della normale evoluzione del mercato».
Al Festival dell’Economia di Trento, Antonio Patuelli, presidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), ha lanciato un avvertimento sulla possibilità di un nuovo aumento dei crediti deteriorati. Secondo il banchiere, i tassi d’interesse ancora bassi rendono il credito più rischioso, e senza una linea economica stabile, sia in Europa che negli Stati Uniti, il rischio che crescano i prestiti non rimborsati è concreto.
«Le banche non hanno poteri magici. Con questi tassi bassi, prestare è un’attività ad alto rischio», ha dichiarato. «E senza stabilità economica e politica su entrambe le sponde dell’Atlantico, il pericolo di vedere salire i crediti problematici è reale».
Nonostante lo scenario complesso, Patuelli ha riconosciuto che il sistema bancario italiano si sta muovendo nella giusta direzione. Ha definito le fusioni in corso tra istituti come un segnale di maturità e un passo avanti per il settore. «Il consolidamento bancario in Italia è partito da tempo, e a livello europeo è uno dei più avanzati», ha sottolineato.
Pur senza entrare nel merito delle singole operazioni, Patuelli ha ribadito l’importanza di un approccio strategico su scala europea. «Il vero obiettivo – ha spiegato – è far crescere le banche che hanno già una dimensione europea, così da renderle più competitive a livello globale. Non possiamo continuare a restare indietro rispetto ai colossi americani e asiatici. È una questione di visione e di futuro. Le fusioni italiane, in questo quadro, fanno parte della normale evoluzione del mercato».