Secondo un’indagine di CRIF, il 49,2% degli utenti italiani ha connesso almeno un conto corrente agli strumenti digitali di Open Banking, registrando un aumento dell’1,7%. La fiducia in questi strumenti è cresciuta anche tra le fasce d’età più alte, con un incremento del +4,8% per la Generazione X e del +6,5% per i Baby Boomers.
Questi dati mostrano una progressiva diffusione dell’Open Banking in Italia, confermata anche da una maggiore presenza di utenti appartenenti a classi di reddito più alte, indice di una nuova consapevolezza nella gestione delle finanze personali.
Sono in calo i profili ad alto rischio, diminuiti del 9%. Si nota una grande disparità tra chi collega conti primari e conti secondari: questi ultimi presentano un profilo di rischio più alto del 57%. Per chi connette il conto principale, la trasparenza negli accrediti e nelle spese riduce sensibilmente il rischio.
Secondo un’indagine di CRIF, il 49,2% degli utenti italiani ha connesso almeno un conto corrente agli strumenti digitali di Open Banking, registrando un aumento dell’1,7%. La fiducia in questi strumenti è cresciuta anche tra le fasce d’età più alte, con un incremento del +4,8% per la Generazione X e del +6,5% per i Baby Boomers.
Questi dati mostrano una progressiva diffusione dell’Open Banking in Italia, confermata anche da una maggiore presenza di utenti appartenenti a classi di reddito più alte, indice di una nuova consapevolezza nella gestione delle finanze personali.
Sono in calo i profili ad alto rischio, diminuiti del 9%. Si nota una grande disparità tra chi collega conti primari e conti secondari: questi ultimi presentano un profilo di rischio più alto del 57%. Per chi connette il conto principale, la trasparenza negli accrediti e nelle spese riduce sensibilmente il rischio.