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Un milione di cartelle amiche

Un milione e mezzo di cartelle amiche nel 2017. Dopo i due anni di sperimentazione culminati nell’invio, nel 2016 di 300 mila lettere nelle città metropolitane e in alcune regioni pilota, Equitalia si prepara a estendere il meccanismo della comunicazione agevolata a tutta Italia. Nel 2017, infatti, sarà recapitato circa un milione e mezzo di lettere con cui la società per la riscossione ricorda ai debitori gli importi e offre la possibilità di accettare già il piano rateale. Una conferma della validità dell’operazione che arriva all’indomani dei risultati in crescita per la società guidata da Ernesto Maria Ruffini. Un vero e proprio boom del riscosso 2016 a 8,7 mld di euro trainato dai grandi debitori. Il grosso arriva dunque dalle cartelle superiori ai 100 mila euro che fanno registrare, nel 2016, una quota del riscosso totale del 54,8% e che portano nelle casse della società per la riscossione guidata da Ernesto Maria Ruffini circa 5 mld (4, 767 mld). Un’altra quota consistente di incassi arriva dagli importi compresi nella fascia tra i 10 mila e i 50 mila euro, che rappresentano il 20% di quegli incassi. Fanalino di coda, a sfatare quell’accanimento di Equitalia sui più piccoli le micro cartelle, quelle da 0 a 1.000 euro che nel 2016 hanno registrato un 2,5% in calo rispetto allo stesso dato del 2015 quando rappresentavano il 3% del riscosso. Aumentano i volumi ma diminuiscono le cartelle. «Nel 2016», commenta l’amministratore delegato e presidente di Equitalia Ruffini, «abbiamo inviato circa 23 milioni di atti, cioè quasi 6 milioni in meno rispetto al 2014, ma la riscossione è cresciuta, a dimostrazione che si possono ottenere buoni risultati cambiando strategia, cercando di riscuotere prima fiducia e poi debiti. C’è ancora molto da fare ma credo siamo riusciti a far arrivare un senso di fiducia ai cittadini e il riscontro che abbiamo sui progetti del 2016 lo dimostra, a cominciare dai contatti sul nuovo portale triplicati rispetto alla media 2015, all’uso della posta elettronica certificata per inviare gli atti, così come a un diverso metodo usato per l’odiato fermo amministrativo. Un lavoro», aggiunge Ruffini, «importante portato avanti dagli 8 mila dipendenti del gruppo che, nonostante tutto, hanno saputo con grande compostezza e serietà operare al servizio dei cittadini, ma soprattutto applicando le norme che regolano il mondo della riscossione». Ma cos’è il cambio di strategia di Equitalia nel cercare di riscuotere prima fiducia e poi debiti? Intanto, spiegano da Equitalia, un miglioramento della qualità del riscosso con uno sguardo più razionale agli atti da emettere, rispettando, però, gli obblighi legati alla riscossione. Nell’emissione delle cartelle, insomma, sono posti maggiori filtri, quasi a contestualizzare e a personalizzare la cartella. Così si privilegia la strada della cartella multi debito, cumulativa, nel caso in cui al contribuente siano contestati più debiti. O si prendono in considerazione le situazioni, senza cadere nell’applicazione rigida della burocrazia, come per esempio nei casi di cartelle che, per fenomeni di eredità, dovrebbero essere notificati a minori. È l’esperienza anche di cartella amica, la cartella che contiene al suo interno già il modulo precompilato da restituire barrando due o tre caselle. Dopo la sperimentazione del 2016, è stata confermata anche per tutto il 2017 con l’estensione a tutta Italia. Nel 2016, infatti, sono state circa 300 mila «cartelle amiche» inviate, di cui poco meno di 90 mila nelle aree metropolitane di Roma, Milano e Napoli. E sempre per il 2017 è confermato il progetto della sospensione del fermo amministrativo con il solo pagamento di una prima rata del debito. In questo modo la società di riscossione cerca di non bloccare strumenti di lavoro a fronte di un atto di buona volontà da parte del contribuente. «In Equitalia abbiamo iniziato una piccola ma profonda rivoluzione partita col taglio della burocrazia e un nuovo linguaggio, e proseguita con progetti dedicati ai cittadini, dal nuovo portale con cui fare ogni operazione alla App, dal servizio Sms se mi scordo alla cartella amica e alla domiciliazione bancaria, dalla sospensione delle cartelle nel periodo di Natale e di Ferragosto ai desk dedicati ad alcune specifiche tipologie di contribuenti, mentre stiamo lavorando al nodo storico legato al servizio agli sportelli, cioè a migliorare definitivamente i tempi di attesa nei nostri uffici. A luglio prossimo si avrà una nuova, direi storica, tappa del percorso di riforme avviato tre anni fa e», conclude Ruffini, «sono convinto che non sarà un punto di arrivo, ma di partenza per avere un sistema integrato e più moderno che porterà semplicità e servizi migliori ai cittadini».

I numeri. A trainare il saldo positivo ancora una volta è il Centro-Nord (dalla Toscana alla Valle d’Aosta) che fa segnare oltre 4,8 miliardi di euro, mentre nelle regioni del Centro-Sud (Umbria e Lazio comprese) la riscossione sfiora i 3,9 miliardi di euro. A beneficiare del risultato è innanzitutto l’Agenzia delle entrate per la quale sono stati riscossi 4,66 miliardi di euro, rispetto al 2015 un +9,75%. In aumento il saldo della riscossione di Equitalia per conto di Inps che nel 2016 sfiora i 2,5 miliardi (+5,5%). In leggera flessione il dato relativo ai comuni.


Autore: Cristina Bartelli
Fonte:

Italia Oggi

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