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Banche, ancora in calo le sofferenze

Aumentano leggermente i prestiti a famiglie e imprese e le sofferenze bancarie scendono ancora. A febbraio, sottolinea l’Abi nel rapporto mensile, le sofferenze nette, quindi al netto delle svalutazioni già fatte dalle banche, sono state pari a 83,1 miliardi di euro, dopo gli 83,6 miliardi di gennaio. Il rapporto con i prestiti totali è pari al 4,60%, in flessione dal 4,64% di gennaio. Si ricorda che dal report mensile diffuso a febbraio l’associazione bancaria non pubblica più i dati sulle sofferenze lorde, ritenute un indicatore fuorviante.

Mentre a marzo i finanziamenti a famiglie e aziende hanno mostrato un +0,06% su base annua, dopo il +0,13% di febbraio, proseguendo il trend in risalita dal picco negativo di novembre 2013 (-4,5%). Quello di marzo è un risultato in linea con i valori di aprile del 2012. Positiva anche la dinamica del totale dei prestiti all’economia: +0,14% a marzo, in frenata rispetto al +0,47% di febbraio.

Il mese scorso, sottolinea Palazzo Altieri, l’ammontare dei finanziamenti è stato di 1.824,3 miliardi, “nettamente superiore, di quasi 150 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta, 1.675,1 miliardi”, in calo di circa l’1,3% rispetto all’anno prima (-1,7% il mese precedente; -1,6% a marzo 2015). Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, a oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.824,3 miliardi, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.413,5 miliardi.

Invece i depositi hanno registrato a marzo una crescita del +3,5% a 1.312 miliardi, segnando un aumento in valore assoluto su base annua di circa 44,7 miliardi di euro. Da segnalare, infine, che i tassi d’interesse sui mutui hanno raggiunto nuovi minimi storici. A marzo, infatti, il tasso medio sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è diminuito al 2,36% dal 2,41% di febbraio. Sul totale delle nuove erogazioni circa i due terzi sono a tasso fisso. Mentre il tasso medio sui nuovi finanziamenti alle imprese è aumentato all’1,80% dall’1,70% di febbraio.
 


Autore: Francesca Gerosa
Fonte:

Milano Finanza

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